Animali in condominio: le regole
- nuovospazio cinofilo
- 31 mag 2018
- Tempo di lettura: 1 min

Grazie alla riforma dell’art. 1138 c.c., introdotta dalla L. 220/2012, oggi finalmente i regolamenti condominiali non possono vietare il possesso e/o la detenzione di animali domestici.
Ovviamente la nostra possibilità di tenere animali in appartamento va contemperata con la necessità di garantire il rispetto dei diritti degli altriabitanti dello stabile condominiale.
E’ dunque importate, al fine di non incorrere in spiacevoli diverbi con i vicini, rispettare una serie di regole di condotta.
Innanzitutto va detto che i nostri amici a 4 zampe, pur avendo il pieno diritto di transitare in compagnia dei propri padroni nelle parti comuni condominiali, dovranno essere custoditi con tutte le cautelepiù opportune (guinzaglio, museruola etc.).
Inoltre i proprietari -in un’ottica di tutela della salute pubblica- dovranno sottoporre i propri animali ai necessaricontrolli veterinaried assicurare il rispetto delle norme igienico-sanitarie, soprattutto in presenza di più cani e/o più gatti.
Ancora, dovrà prestarsi attenzione a che i nostri amici non causino immissioni(acustiche, olfattive etc.) di intensità tale da oltrepassare la soglia della c.d. normale tollerabilitàprevista dall’art. 844 c.c.
In caso contrario, è bene tenere presente che l’ordinamento giuridico fornisce agli altri condomini strumenti per ottenere la cessazione della turbativa.
Ma quanti animali possiamo ospitare nelle nostre case?
Sul punto la legge non si esprime e, proprio al fine di ovviare al vuoto normativo, alcune amministrazioni locali (es. Comune di Gaeta) hanno introdotto norme ad hocall’interno dei propri Regolamenti.
In generale, quindi, non vi è un limite al numero di animalidetenibili purché i proprietari assicurino la salubrità delle zone e adottino ogni necessaria precauzione al fine evitare il disturbo della quiete dei vicini. Accortezze che, ovviamente, si fanno più stringenti con l’aumentare del numero degli animali accolti in casa.
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